Se le gengive battono in ritirata

Data

21/05/2018

Autore

Carlo Bergo

Possono sanguinare, gonfiarsi, assumere una colorazione pallida oppure un rosso acceso, e perfino ritirarsi. Stiamo parlando delle gengive, quei tessuti che circondano i denti. Il loro stato riflette quello di tutta la bocca e, se non è buono, può compromettere anche l’estetica del sorriso.

Uno dei tanti aspetti che ci appassiona della nostra professione è proprio la possibilità di prenderci cura del benessere fisico ma anche emotivo di una persona.

Come esseri umani, infatti, i disagi di natura psicologica possono avere un peso rilevante sulla qualità della vita. Per questo, oltre a curare le patologie del cavo orale, noi dello Studio Bergo ci occupiamo anche di odontoiatria estetica, correggendo quegli inestetismi che tolgono armoniosità al sorriso dei nostri pazienti. E quando l’intervento porta a un buon risultato, la cosa ci riempie di soddisfazione.

Come nel caso di Anna, arrivata nel nostro studio con una recessione gengivale multipla sui denti anteriori: le gengive, ritirandosi, avevano scoperto i colletti dentali e fatto apparire i suoi denti eccessivamente “lunghi”. Un inestetismo che le provocava tanto imbarazzo, ma risolvibile tramite un tipo di chirurgia definita “muco-gengivale”. Le recessione gengivale può essere causata da infiammazioni, a loro volta provocate dalla placca batterica, o da uno spazzolamento aggressivo dei denti.

Solitamente si interviene sulla recessione gengivale solo in particolari casi: se il paziente vive questa condizione con disagio (quindi per una questione prettamente estetica), quando comporta una particolare sensibilità dentinale oppure se intorno al dente non vi è più gengiva cheratinizzata, e nel lungo termine la stabilità del dente rischia di essere compromessa.

Fino a due decenni fa l’intervento di chirurgia muco-gengivale veniva effettuato su un dente alla volta poi, all’inizio degli anni 2000, due colleghi di Bologna hanno elaborato una tecnica nuova che abbiamo fatto nostra fin dall’inizio. Si tratta di un intervento che necessita di una conoscenza approfondita dell’anatomia e una padronanza nel gestire chirurgicamente i tessuti. La chirurgia muco-gengivale richiede un po’ di impegno per il paziente fino alla rimozione dei punti di sutura, quindi abbiamo consigliato ad Anna di evitare cibi che potessero traumatizzare la gengiva riposizionata, di non spazzolare i denti per tre settimane ma utilizzare un colluttorio dedicato e, infine, di non sollevare il labbro, nonostante la tentazione di vedere il risultato.

La chiamiamo “alleanza terapeutica”, quella che si instaura tra paziente ed equipe medica, dove tutti sono impegnati per ottenere lo stesso risultato. Per questa ragione qui allo Studio Bergo cerchiamo di instaurare fin dalla prima visita un rapporto di fiducia con chi si rivolge a noi.

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